Non posso dirti tutto
Ricongiungere alcuni collegamenti ad una ragnatela
appartenente al mio vissuto dovrebbe essere lieta novella. Sbattere, capire,
farsi male. Rendersi conto di alcune cose velate che stavano o stanno lì a formare,
stoltamente, un uni-verso dei fatti è una vittoria quasi silenziosa.
Liberare
gli altarini e gli scheletri negli armadi dalla stantia e "santa" processualità del “doveva
andare così”, meraviglia tra le righe delle rovine. Le cose, a volte, non
avvengono così per caso; soprattutto quando si è in pochi. Quanti? Cosa? A volte
piccoli dettagli, minuziose “sciocchezze” possono rivelare e rilevare pezzi organici
di qualcosa che è andato perso in giro, molte delle volte con una, quasi, chirurgica
volontà di occultamento.
Steps, passi in adagio, fatti uno alla volta nel procedere
del tempo vacuo, nebbioso, quasi inesistente ma presente e lineare, che
asseconda. Nel bene e per bene. Poi, ma senza un ordine e un invito, arrivano i personaggi inesistenti senza
portafoglio, o almeno credono il contrario, di un’altrettanta telenovela
inesistente. (Sorriso di circo-stanza). Borbottano, consigliano, cincischiano di
doveri, diritti, visioni, problemi. Il problema è che alla fine rimangono solo
i fiocchi e i proclami, le belle facce, i buoni e comodi propositi inamovibili,
la noia e il premio di maggioranza.
Con meno solitudine in giro e con la leggerezza
di un “semper parati”, scene da innominato matrimonio si ripetono totalmente
tutte uguali ma con la peculiarità di essere tutte dentro una vasca per pesci su un piedistallo. E’ tutto ovattato, immemore e bellissimo.
Ma tutto procede e per benino, come se no. Rimane e basta la curiosità, la mia
ed edifica. Rimane grata alla voglia di mettere le cose al posto giusto senza
steccati e bla bla bla didattici perché il tutto è sovrapponibile parallelamente,
ma non per oscurare, bensì per donare trasparenza.
Ma prima di tutto ci
fu il silenzio, la speranza, la fiducia, le responsabilità ma era uno sbaglio o
forse sembrava fosse così. Sembra finto oggi, sembra che il nulla, in
istantanea. Si appostano i venditori di palloncini, cambia la musica, si
obietta per difesa il passato. Cadono i muri, cambiano le politiche, ci si deve
adattare per “il nostro posto nel mondo”.
“Non posso dirti tutto” disse anche.
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