martedì 27 ottobre 2009

Costa nord-occidentale siciliana, tutto bene.

Costa nord-occidentale siciliana, tutto bene. 
Circa meno qualcosa lavorativo produttivo economico sociale.
Goffo divenire etilico, la vita scorre con lieve sorpresa, gli autobus scorrono con biglietti, i notturni hanno vinto la terza guerra mondiale.
Basta bombardamenti sulla condizione femminile urbana del 21 secolo, hanno spiattato tutto il realizzabile.
Il condotto fognario si trasforma per magia in un immondezzaio che entra dalla finestra putrida del soggiorno.
Il condottiero della libertà totalitaria cerca false battaglie con il suo elettorato non suffragato.
Banane e mele marce nella mente di chi ha perso la vita regalando milioni per apparire.
Improvvisare sull'economia è un'opera d'arte,
basta crederci.
Il dollaro è morto,
il capitalismo è morto, dio è morto.
Io no.
Vorrei provare l'essenza da operaio in una fabbrica di vini pregiati, fanculo gli astemi e i gioiellieri di televisioni.

I miei capelli mi odiano.
Le mie note si rifiutano di farsi percuotere.
Avversa vita, avverso destino.
Me ne scappo nei miei territori plasmati, vellutati.
La madre del mondo non conosce il fluido.
Toccami e redimi il cielo,
il mare provvederà al resto.
La poesia non è più di questo mondo
ma neanche la techno.

Le vetrine sfavillano di vuoti significati
come cotolette nel freezer.
Ho imparato a disegnare tramite la mente con una tela nascosta tra le meningi della gente,
perderò il cursore
ma l'umana tecnologia mi verrà incontrò.
Agenti aitanti cercano l'origine dell'uomo defecando contratti sul viso di senili riscontri.

Basta,
basta,
busta della spesa con annessa aquila confidustriale.
Chip in micro fibra sotto cutanei sostituiranno le vecchie care carte d'identità.
E' rosso, è verde, passaggio pedonale, le biciclette freak,
le biciclette bianche olandesi,
marijuana afrodisiaca.
Samps, tra la la, ah ah.
Hello dear,
where is my..?

That's all folks.



Riuscire ad impregnare il mio tessuto ideologico di compromessi,
passare alla fase vincente è cosa buona,
tentare, amare, conquistare il territorio. Ecco!
Ti prego accarezza il mio sottile modo di vivere,
ci hanno provato con risultati alquanto mesti,
oggi più che mai è materia di tenera sensibiltà.

Uggiosamente istrionico.
Grappoli di esistenza scivolano via senza che il perchè mi assista,
nuvole grigie che vanno e vengono mentre la nicotina fa il suo dovere.
Amore.Questa parola è inutile se non accompagnata dalla complicità pratica di ogni giorno,
il sistema produttivo annienta il suo slancio in un batter d'occhio e inquina il suo umano avvicendarsi.
Nostalgico,mesto,ci vorrebbe un regale ricevimento d'amici dove detonare il mio flusso di collettività gioviale,
dove la resa appena mi coglierà statico, riceverà un bonus da partenza ieratica verso la rocca dei ballerini ebbri.

Le rocce ostruiscono il candido fluire del mio fiume,
come insetto esperto evito la trama delle teatranti ragnatele,
ed il lento incedere delle mie parole vuole fuoriuscire dalla cruda banalità del giorno.
Come saetta da sbalzi accecanti entro nell'intima offesa dell'amore empirico,
trascinando tutta la baita costruita durante l'inverno.
Capo d'acciaio,vene infuocate, urla spiaccicate sconfessano il mio ego,
voglia di restare appeso, mentre tutti corrono girando intorno alla mecca del sotto-vuoto.