Il discorso è e rimane ben consolidato con quello che era
stato, più o meno, detto e fatto pregevolmente nella prima parte dell'opera. E
cioè, scosse telluriche doom immense, alternate a momenti space-ambient, si
mescolano come in un calderone da rituale di
magia nera a un impasto psichedelico di cosmica memoria. Difatti, il
gruppo con l'attuale lavoro rimane aggrappato o meglio dire, porta avanti una
dissertazione sonora audace e tendenzialmente sperimentale, suggellata anche da
un'eredità discografica, pur recente, che si manifesta sopratutto attraverso i
loro ultimi quattro album, che li hanno portati di lavoro in lavoro verso
territori ben più complessi, ossia l'opera concettuale in album. Comunque, se
le nostre vedute musicali rimangono aperte a un confronto estetico a quello che
oggi ci offre il panorama italiano e, innanzitutto, pensiamo al blasonato
“indie”, possiamo spiegarci e spiegare il perché del suddetto “tendenzialmente
sperimentale”, riferito all'album in questione.
Dopo vari ascolti, però, l'insieme è vittima di piccole
increspature, e possiamo evincerne, rimanendo su grandi linee e confrontandolo
col predecessore che non sia tutto un elogio. La mole di materiale che un
genere come quello che gli Ufomammut suonano, ha creato decisamente numerose
produzioni; appunto, la scena doom metal e heavy psych ha antesignani e
pionieri con un bagaglio d'esperienza che supera, più o meno da i gruppi, un
quindicennio. Risultare innovativi o addirittura geniali, nuove leve nella propria
area oggi, non dico sia impossibile ma bisogna avere molto coraggio artistico
per un lavoro sia diciamo valido che riuscito. Oro: Opus Alter in un certo
senso lo è, sia al mio ascolto, che per molti settori musicali e musicanti con
i feedback recenti di stima.
I riferimenti musicali relativi all'album come per il
predecessore ancora una volta sono sempre chiari: Sleep, Neurosis, Electric
Wizard e tutta la scena d'oltre oceano heavy-psych stoner doom che è attiva
come lava incandescente già da parecchi anni.
Sapranno Urlo, Vita e Poia ancora evocare tali riti di
comunicazione con l'universo? E dopo la trasmutazione purificatrice tramite
l'oro alchemico, riusciranno a varcare la soglia di queste due ultime
prove? Direi di aspettare che il tempo
faccia il suo corso tramite ascolti attenti dell'album e prove dal vivo –
Oro:Opus Alter verrà presentato questo ottobre con un tour in giro per mezza
Europa - dove i nostri adepti ci daranno prova (http://www.youtube.com/watch?v=M8Dn7e97-DA
) del loro monolitico e imperioso sound.