Ribolle di un'entusiasta volontà di
potenza questa nuova uscita firmata In Zaire, gruppo eclettico e
votato allo sperimentalismo formato da Alessandro De Zan (voce, basso, percussioni), già Orfanado; Riccardo Biondetti, G.I. Joe insieme al De Zan e big master presso la Sound Of Cobra Records; Claudio Rocchetti (elettronica), dj, rumorista, 3/4 Hadbeebeliminated e Stefano Pilia (chitarra), già Massimo Volume, Il Sogno Del Marinaio con Mike Watt, 3/4 Hadbeeneliminated che dopo
varie uscite in forma di live, split, ep e allargamenti di line-up ci
concede l'onore di venire a contatto con il loro primo lp d'esordio
iniziatico, White Sun Black Sun, un disco amuleto ritrovato in
un'Africa tribale, siderale e meditativa.
Un album di ricercata psichedelia
battente e dura, con copertina eccezionale di Fred Par Kraat, dove il
kraut dei Neu!, degli Agitation Free e dei Can si pone in un
intrecciato contatto/contrasto con i riff cavalcanti e sporchi di
Detroit, come se certi Stooges alternassero sesso tantrico e violento
con gli Ash Ra Temple e con alcuni Hawkwind in volo space hardelico
durante uno dei loro live più ispirati.
L'atavico maelstrom sonoro dei nostri
musicanti non si può certo compendiare in due righe e, difatti,
freme anche di paesaggi dub lisergici, di garage e funk acidi e di
una destabilizzante rumoristica spaziale come se ognuno dei corpi
celesti, menzionati nei titoli dei pezzi, volesse dialogare tra loro,
tra tensioni rumoristiche e commiati elettrici, in una spaziale
girandola narcotica al ghiaccio bollente.
Preziosa gemma tutta italiota,
incastonata in una propria direzione deviante, che continua e
continuerà a far risplendere se stessa e il già avviatissimo
movimento (?) psichedelico occulto italiano. Un condotto sonoro per
la (ri)scoperta di altri suoni e itinerari, con precise informazioni
per viaggi divinatori verso lo spazio profondo e dentro vari e,
soprattuto diversi, microcosmi psicotici. Datecene ancora. sun, sun,
Sun!